Non erano in molti a scommettere su questa piccola manifestazione.
Nel 1990 il Narcao Blues è appena alla seconda edizione ma gli organizzatori e promotori del festival sembrano avere consapevolezza del ruolo che avrebbe potuto giocare anche in futuro. Così infatti scrivono nella brochure di presentazione della rassegna svoltasi dal 1° al 3 agosto: «non erano in molti, appena un anno fa, a scommettere su questa piccola ma coraggiosa manifestazione che rischia, a questo punto, di diventare un appuntamento abituale per il blues in Italia. Inizia a far parlare di sé e ripaga gli sforzi di chi ha voluto, fortissimamente, portare questa cittadina al centro della ribalta musicale, sebbene appena per tre giorni all’anno. Essere qui ed ora è già un bel risultato».
Il programma proposto ruota attorno al confronto tra tradizione e innovazione del blues con due differenti set per sera: uno più vicino ai canoni classici di questo genere musicale, l’altro spregiudicatamente aperto ai suoni e alle suggestioni più contemporanei.
In questa edizione: Franck Kuipers, Tolo Marton Band, Gesuino Deiana, Maurizio Bonini, Tony Osanah, Giancarlo Crea & Model T-Boogie
Durante la prima serata si confrontano l‘inglese di nascita ma di origini olandesi Francis Kuipers, in solo con la sua chitarra e il quartetto del chitarrista e cantante veneto Tolo Marton. Quest’ultimo è accompagnato da David Srb al basso, Claudio Zullan alle tastiere e Davide Ravioli alla batteria.
Il 2 agosto sale sul palco il chitarrista olbiese Gesuino Deiana, fondatore dei “Cordas et Cannas”, che non ha mai nascosto la sua passione per il blues, specie agli inizi della sua carriera prima della immersione in suoni tipicamente isolani. Per questa occasione, ha messo in piedi un progetto intitolato “A Bula Blues”, come dire “Blues fino alla gola” parafrasando il titolo di un fortunato brano del suo gruppo “Abba Bula”. A Narcao, lo accompagnano Nardo Cittadini al basso e Sandro Piccinnu alla batteria. Dopo di lui, di scena il chitarrista Maurizio Bonini che ha esordito discograficamente tre anni prima con l’album “Shuffin’ Time”. A Narcao propone il suo rock blues alla guida di una formazione che schiera Francis Coheber al basso, Mario Donatone alle tastiere e Antonio Santirocco alla batteria.
La chiusura della rassegna è affidata al chitarrista argentino Tony Osanah, alla guida di un quartetto con Tito Fabris al sax soprano e tenore, il cagliaritano Nanni Zedda al basso e Antonello Montalbano alla batteria.
Per l’ultimo atto, il Narcao Blues ha voluto rispettare la regola che prevedeva, almeno ai suoi esordi, che il gruppo più applaudito della rassegna precedente fosse invitato a partecipare anche alla successiva.
Infatti a chiudere la seconda edizione sono i Model T Boogie di Giancarlo Crea che avevano aperto la prima edizione con un concerto particolarmente apprezzato dal pubblico.