Sardinia plays the Blues
La trentesima edizione del Narcao Blues si svolge in maniera atipica per via delle restrizioni introdotte a causa della pandemia. Il Festival si adatta alla situazione e celebra i suoi trent’anni con una bella ed esaustiva vetrina per le band isolane. Non a caso lo slogan scelto è Sardinia Plays the Blues. Con la capienza limitata a soli 200 spettatori, questa edizione ha luogo dal 26 al 29 agosto. La prima giornata è un’autentica celebrazione del Festival Blues più longevo della Sardegna che vede la partecipazione dei due gruppi che hanno animato l’esordio nel lontano 1989: la Gnola Blues Band e il gruppo di Fabio Treves. La prima vede il leader e chitarrista Maurizio Glielmo affiancato dal bassista Paolo Legramandi e dal batterista e percussionista Cesarone Nolli. Collaudato anche il trio di musicisti che accompagna l’armonicista lombardo Fabio Treves, ormai in attività da 45 anni: Alex “Kid” Gariazzo alle chitarre, mandolino, ukulele e lap steel, Gabriele Dellepiane al basso e Massimo Serra alla batteria e percussioni. I giorni successivi sono dedicati ai rappresentanti della scena blues isolana. Giovedì 27 suonano i Don Leone, il duo raw blues composto da Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (voce, chitarra e batteria) che ha calcato alcuni dei palcoscenici internazionali più importanti: dall’European Blues Challenge allo Sziget Festival di Budapest, fino ad arrivare all’International Blues Challenge di Memphis. Seguono i King Howl, formazione heavy blues molto attiva nel circuito dei club underground di tutta Europa. Guidata da Diego Pani alla voce e all’armonica, la band schiera Marco Antagonista alla chitarra, Alessandro Cau al basso e Alessandro Sedda alla batteria. Venerdì 28 è la volta del ruvido e graffiante Bad Blues Quartet che presenta il suo secondo album fresco di stampa “Back On My Feet”. È composto da Eleonora Usala alla voce, Federico Valenti alla chitarra, Frank Stara alla batteria e Gabriele Loddo al basso. A seguire la band dell’oristanese Irene Loche affiancata da Andrea Sanna al Fender Rhodes e organo Hammond, Gian Luca Canu al basso e Alessandro Cau alla batteria. Sabato 29 è il turno di Vittorio Pitzalis, considerato il capostipite e il pioniere del Blues in Sardegna. Sul palco del Festival, porta il suo Blues acustico con i brani tratti dal suo disco d’esordio “Jimi James”, vincitore nel 2018 del premio discografico Mario Cervo. Il finale è affidato a uno degli esponenti di maggior spicco della scena Blues nazionale: il chitarrista Francesco Piu. Propone i suoni del suo ultimo lavoro “Crossing” con cui porta idealmente la musica di Robert Johnson nel Mediterraneo. È accompagnato da Francesco Ogana (bouzuki, oud, guitalele, chitarra), Gavino Riva (basso), DJ Cris (samples, scratches), Paolo Succu (batteria, darbuka, djembè) e Bruno Piccinnu (calebasse, djembè, bongos). Durante gli stessi giorni, le sei formazioni sarde che si sono esibite sul palco del Festival sono state coinvolte in un progetto speciale. Seguiti da un team di videomaker e di tecnici del suono, le band diventano protagoniste di una serie di video girati in diverse località del Sulcis, per mostrare le unicità di questo territorio che spaziano dall’archeologia classica a quella industriale, dal mare alle zone interne. «Quando la scorsa estate abbiamo avuto la certezza di poter realizzare la trentesima edizione del festival Narcao Blues – racconta Francesco Musa, attuale presidente dell’associazione Progetto Evoluzione – abbiamo pensato, insieme al direttore artistico Gianni Melis, a un modo per cercare di raggiungere più persone possibili, viste le limitazioni imposte a causa della pandemia. Narcao Blues da sempre richiama il pubblico per la musica ma, contestualmente, spinge anche gli spettatori a muoversi per esplorare il nostro territorio. Da questi presupposti è nata l’idea di promuovere i musicisti sardi e il sud ovest della Sardegna con un prodotto che fosse in grado di superare tali limiti». I video sono, infatti, racchiusi all’interno di un DVD intitolato Sardinia Plays The Blues, il cui obiettivo è la promozione simultanea delle blues band sarde e dei luoghi più suggestivi del Sulcis Iglesiente: così i Don Leone suonano nella terrazza di Porto Flavia a Masua (Iglesias), i King Howl nella Necropoli di Montessu a Villaperuccio, la band di Francesco Piu nell’Ecomuseo minerario di Rosas a Narcao, Vittorio Pitzalis nelle Grotte di San Giovanni a Domusnovas, i Bad Blues Quartet al Nuraghe di Seruci di Gonnesa e, infine, Irene Loche alle Cantine Mesa di Sant’Anna Arresi. Il DVD è stato distribuito ai maggiori festival blues, alle più importanti agenzie di booking internazionali e ai media del settore grazie alla collaborazione dell’European Blues Union di cui l’associazione Progetto Evoluzione fa parte.