Le strade del Blues portano a Narcao
Sul manifesto della diciannovesima edizione, un cartello stradale mostra le indicazioni per raggiungere il Festival perchè tutte «le strade del Blues portano a Narcao», come recita lo slogan della campagna pubblicitaria di quell’anno.
Davvero stellare il cartellone allestito dal 22 al 25 luglio, a vent’anni esatti dal debutto del Festival nel 1989. Ci sono infatti almeno due nomi che svettano nel programma: quelli di Taj Mahal e di Eric Burdon.
La rassegna si apre all’insegna del blues italiano con Angelo “Leadbelly” Rossi nel ruolo di one-man-band alla voce, chitarra e armonica. Il soprannome deriva dal fatto che, nel suo blues acustico, si ispira proprio al grande Huddie Ledbetter.
Avrebbe dovuto seguire la performance di Taj Mahal, polistrumentista e cantante tra le più autorevoli figure del blues moderno. Purtroppo, ha annullato il suo tour europeo che comprendeva anche la data di Narcao. Al suo posto, sul palco, la potente voce di Sarah Jane Morris, la più importante cantante europea di jazz, blues, soul e R’n’B.
Straordinario interprete è il chitarrista e armonicista Watermelon Slim, originario di Boston che si esibisce nella seconda giornata del festival con i suoi Workers: Ronnie Mack alla chitarra, Cliff Belcher al basso e Michael Newberry alla batteria. La serata segue con una delle più spettacolari chitarriste della scena europea Ana Popovic. La chitarrista serba, grazie alle sue elettrizzanti performance, si è imposta tra le migliori artiste europee, l’unica a vantare anche una nomination per i W.C.Handy Awards. Suonano con lei Ronald Jonker al basso, Don Murdock alla batteria e Michele Papadia alle tastiere.
Nella terza serata si esibisce il cantante e armonicista californiano Lynwood Slim, per l‘occasione affiancato da una band italiana, quella del Maestro Maurizio Pugno. È completata da Marco Meucci alle tastiere, Lucio Villani al basso e Gio Rossi alla batteria. A fare da headliner Eric Burdon, nome imprescindibile della scena rock blues britannica, ancora capace di esibirsi a livelli altissimi a distanza di oltre quarant’anni dal suo debutto, a Newcastle, nel cuore degli anni Sessanta, con gli “Animals”. Il gruppo è formato da Terry Wilson al basso, Red Young alle tastiere, Billy Watts alla chitarra, Brannen Temple alla batteria e Georgia Dagaki alla lyra.
Finale incentrato sul blues italiano che vede protagonista il chitarrista romano Roberto Ciotti, uno dei pionieri del blues in Italia, insieme a Tim Fritz al basso e Flavio Vargas Dos Santos alle percussioni. Dopo di lui, il chitarrista Roy Roberts, personaggio di spicco della Black Music del Sud degli Stati Uniti. Ineguagliabile negli shuffle tinti di soul, capace nella sua lunga carriera di destreggiarsi con grande abilità tra rhythm and blues, gospel e country. Nel suo concerto è supportato dalla R&B Band del chitarrista Maurizio Gnola che, vent’anni prima, è stato tra gli artisti della prima edizione del Narcao Blues. Suonano con lui, Massimo Pavin al basso, Max Bertagna alla batteria, Giuseppe Cancellieri alle tastiere, Massimiliano Paganin alla tromba e Mario Scipione al sax.
Il blues nel Sulcis in questo 2009 ha una coda invernale con l’allestimento della mini rassegna South in Blues con quattro appuntamenti distribuiti tra Carbonia e Cagliari. Al Teatro Centrale di Carbonia si esibiscono Francesco Piu, la band di Sonny Landreth, i Nine Below Zero e Sandra Hall con la Gnola Blues Band. All’Alfieri di Cagliari, invece, il trio di Larry Carlton.
Nello stesso periodo invernale sono organizzati, nel centro sociale di Narcao, i seminari Parlando e suonando di Blues. Il 28 novembre viene presentato, da Gianfranco Scala, il libro “Il Soffio Dell’Anima” dell’autore Fabrizio Poggi dedicato all’armonica; il 6 dicembre Luigi Monge, con Max Prandi, ha invece illustrato il suo volume intitolato “Robert Johnson. I Got The Blues” dedicato alla figura del leggendario bluesman.